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Per Aspera Ad Veritatem n.19
Vers un Islam européen

Olivier Roy - Edition Esprit, Paris, 1999





Il volume scritto da Olivier Roy, membro del Comitato di Redazione di L'Esprit, intende affrontare il tema dell'islamismo, recuperando il senso religioso, o piuttosto l'effetto in campo religioso delle pratiche e dei movimenti che hanno caratterizzato la scena internazionale di fine millennio.
Secondo l'Autore, in effetti, non si è parlato mai tanto di islamismo in Europa quanto negli ultimi venti anni, privilegiando soprattutto l'analisi socio-politica dei movimenti islamisti al fine di metterla in relazione agli accadimenti che larga eco hanno avuto nell'opinione pubblica quali, ad esempio, la rivoluzione islamica in Iran, prima, gli attentati a Parigi e Lione del 1995 nonché la questione dei Talebani afghani, successivamente.
Roy intende approfondire, nel suo volume, le diversità profonde dell'islamismo contemporaneo, senza riferirsi alle scuole di pensiero o alle aree geografiche, ma analizzandone e valutandone piuttosto i risultati: in che modo l'islamismo politico abbia assunto una connotazione più moderata in alcuni Paesi (Iran, Algeria, Turchia, Pakistan) tendendo al nazionalismo, in che modo si sia manifestato il risveglio del fondamentalismo da parte dei sostenitori più conservatori, ovvero in che modo l'emigrazione abbia trasformato il senso della religiosità al momento dell'integrazione con la cultura europea.
Egli ritiene, infatti, che questi tre fenomeni abbiano la caratteristica comune di "contribuire a far emergere una scena politica autonoma, uno spazio di pluralismo religioso, una individualizzazione della religiosità e dunque una perdita di sacralità dello spazio sociale". In altri termini, tali fenomeni possono essere individuati come i prodromi della secolarizzazione dell'islam.
L'Autore esamina, in un excursus storico dettagliato e puntuale, quali siano i caratteri fondamentali dell'islamismo nei diversi Paesi del mondo ed approfondisce successivamente come tali caratteri si siano modificati alla luce dell'emigrazione verso l'Europa di un cospicuo numero di musulmani.
E' indubbiamente questa la parte del libro che vale la pena di mettere in evidenza in quanto l'Autore, chiedendosi in che modo l'insediamento definitivo di una popolazione musulmana in Europa possa condurre ad una riformulazione dell'espressione religiosa islamica, analizza dettagliatamente come l'islam costituisca sempre di meno una religione di immigrati, soprattutto perché ci sono sempre meno immigrati. Infatti, i musulmani che sono, o i cui genitori sono, di origine straniera, si considerano ormai, per la maggior parte, residenti in Europa e chiedono di essere considerati cittadini, qualunque sia la loro posizione identitaria.
Non è quindi la contraddizione tra diritto islamico e diritto dei Paesi europei che pone problemi al musulmano che vive in Europa, quanto il passaggio da una religione che incarna, al tempo stesso, cultura e costrizione sociale ad una religione che è esclusivamente una scelta personale, capace di integrare virtualmente tutti i potenziali musulmani. La vera europeizzazione dell'islam è costituita proprio dall'individualizzazione di questo movimento e ciò lascia sperare in un dialogo interculturale con il cristianesimo che, basandosi su spiritualità ed etica, possano trovare nelle concezioni della morale i valori comuni per una crescente coesione.



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